Piste ciclabili luminose

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Le piste ciclabili sono un segno dell’evoluzione di un paese, specialmente in questo periodo in cui l’attenzione all’ambiente sta diventando un top argument di non poco conto.

Uno dei problemi legati alle piste, tuttavia, è che quando attraversano zone isolate o parchi, non sempre è possibile illuminarle – vuoi per difficoltà pratiche o per evitare inquinamento luminoso… -.

Questo metodo innovativo nasce nel nord Europa: due i paesi che l’hanno già sperimentato, addivenendo ad altrettante soluzioni ingegnose, ma perfettamente funzionanti ed ecocompatibili.

Come funziona

Le tecniche sono due:

  • La resina
  • I led

La resina

Questa, invenzione dell’Istituto Tecnologie del Futuro di Pruszkow polacco, trasforma il suolo di asfalto in un manto cangiante che passa dal blu al verde. Colori scelti perché, secondo gli ideatori, si intonerebbero con l’ambiente circostante.

Si ricarica con la luce solare, mantenendo lo stato di illuminazione per oltre dieci ore, quindi coprendo abbondantemente l’orario notturno.

I led

La prima pista ciclabile solare nel mondo. L’Olanda è nota per essere una nazione altamente bike friendly e non è un caso che questo progetto sia stato avanzato nella terra dei tulipani.

Il metodo olandese, invece, sfrutta l’energia prodotta, portando all’accensione di numerosi led.

Solaroad

Piccola chicca olandese, partorito dall’istituto di ricerca TNO, l’intento è quello di lastricare le piste ciclabili con delle celle solari, inserite in apposite lastre di cemento da ricoprire con il vetro, per far sì che la luce solare possa filtrare. Per completezza, un rivestimento non adesivo e una leggera pendenza della pista, così da permettere alla pioggia di lavare lo sporco mantenendola il più pulito possibile – utile sia al decoro che a una maggior esposizione alla luce -.

In aggiunta al suo utilizzo in senso stretto, c’è l’eventualità – ben pesata a monte – di produrre energia spendibile anche dai cittadini.

L’esperienza italiana

L’azienda Bright Materials ha presentato ad Ecomondo 2017 il suo prodotto: una graniglia vetrosa la quale, grazie alla combinazione della luminescenza naturale e del vetro, crea un effetto luminoso resistente dalle tre alle dieci ore – il che dipende dalla tecnica e dal vetro utilizzati -.

Direttamente dal loro sito:

Con il termine “fotoluminescenza”, si indica la proprietà di alcuni elementi della terra di catturare la luce diurna naturale o artificiale e ridarla all’ambiente nell’oscurità.

Le fonti luminose possono essere sia naturali che artificiali, il risultato non cambia.

Sicuramente apprezzabile è anche il fatto che il materiale utilizzato sia adatto a pavimentazioni stradali drenanti, piste ciclo-pedonali, sentieri e camminamenti.

Altro competitor è Saint-Gobain Weber, produttore della resina in oggetto, la Weberdry Pur: materiale elastico ad applicazione liquida che non ingiallisce e rimane inalterato in un intervallo di temperature tra i -30 gradi e i 90 gradi; un polimero stabile ai raggi Uv.

Le piste italiane

Pavia

Tra le ciclabili nazionali, la prima è quella di Pavia in Lombardia dalla via Cà Bella alla località di Borgo Ticino, nel territorio comunale di Travacò Siccomario, per un totale di 5 km ma snodandosi al di là del piano stradale per circa 500 metri.

Il programma intende anche raccordare la ciclabile alla VenTo (Venezia-Torino), la ciclovia più lunga d’Italia, aggiungendo inoltre aree ristoro e zone gioco per i bambini.

Lucca

Anche la Toscana ha deciso di aderire a questa esperienza.

In Garfagnana – esattamente a Diecimo di Borgo a Mozzano – pertanto, si può sperimentare la prima ciclabile regionale totalmente illuminata, lunga 200 metri per una superficie totale di 500 metri quadri e di giorno appare come una normale pavimentazione di ghiaia.

La Notte Stellata di Van Gogh

Una perla, sempre olandese, è quella che ricrea un tour ideale lungo i luoghi in cui l’artista è nato e vissuto. Il tributo al pittore, frutto della mente di Daan Roosengaarde,  si snoda lungo i chilometri di questa via che, grazie all’illuminazione, ricrea la Notte Stellata, forse la sua opera più famosa. E, laddove la luce solare non riuscisse ad arrivare o in caso di giornate nuvolose, si è prevista una fonte supplementare grazie all’installazione di alcuni led.

Conclusioni

Va da sé che questo sistema, che sia resina o led, non solo si propone come innovativo ma altamente ecosostenibile e orientato al cittadino.

Alcune case produttrici stanno mettendo a punto i propri prodotti ma, sopratutto, i costi di lavorazione così da rendere l’acquisto accessibile anche ai privati che volessero decorare la propria abitazione o i propri giardini.

La luce che si ricava è naturale o, comunque, dall’impatto nullo sulla natura e sull’ambiente circostante. No all’inquinamento luminoso, sì alla possibilità di spostarsi in sicurezza!

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